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G-20, a Londra 48 ore di proteste

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1 aprile 2009

Attivisti anti-guerra, ambientalisti, no global anti-capitalisti: per 48 ore, fino a domani giorno del G-20, Londra rischia di essere messa a ferro e fuoco da una pletora di manifestazioni; un sottofondo variopinto, rumoroso e forse violento al summit dei 20 più potenti leader del mondo che tentano di trovare una via d'uscita alla crisi economica.


Cecchini sopra i tetti, tombini bullonati, quasi 3.000 telecamere di sicurezza ad ogni angolo delle strade: tutto è pronto nella capitale britannica per un'operazione-sicurezza che non ha precedenti (costo previsto 7,5 milioni di sterline, circa 8,4 milioni di euro). Oggi il centro della protesta sarà la City di Londra, vista da molti come l'ombelico dell'attuale crisi. Domani le manifestazioni si concentreranno all'ExCel Centre a Docklands, nella parte orientale della città, dove avverrà il vertice.


Oggi quattro marce di protesta, «I Cavalieri dell'Apocalisse', usciranno da altrettante stazioni del metro e convergeranno verso le sedi della Bank of England e l'ambasciata Usa: da Moorgate il rosso, che rappresenta gli orrori della guerra; da Liverpool Street, il verde, che simboleggia i cambiamenti climatici; da London Bridge, l'argento, simbolo dei guai creati dai finanzieri; e da Cannon Street, il nero, che ricorda quanti hanno perso il lavoro per la crisi. I gruppi della coalizione »G-20 Meltdown« (in riferimento alla catastrofe che risulterebbe dalla fusione di un reattore nucleare) si sono dati appuntamento dinanzi alla Bank of England, trasformata in fortezza, »il ventre della bestia«. Nel primo pomeriggio, invece, la Coalizione contro la Guerra manifesterà dinanzi all'ambasciata statunitense a Londra per chiedere il ritiro delle truppe da Iraq e Afghanistan e il disarmo nucleare. La cosiddetta »Campagna per il Cambiamento climatico«, programmata a Square Mile, dovrebbe infine portare nel pomeriggio un blocco di ghiaccio fino al recinto di Ex-Cel.


La polizia dovrà tenere il passo con l'evoluzione delle tattiche dei manifestanti: gli organizzatori hanno detto ai loro accoliti di muoversi in continuazione, rimanere in piccoli gruppi ed essere pronti ad »obbedire« agli sms che indicheranno gli »obiettivi«. Il timore è che i gruppi anarchici -che nelle chat della blogosfera hanno annunciato attacchi a banche, a negozi e agli impiegati della City- cercheranno anche scontri diretti con la polizia. È noto per esempio che, nell'ultima settimana, gruppi come Whitechapel Anarchist Group, Class War e Wombles, hanno avuto riunione carbonare per coordinare le tattiche. La polizia comunque ha chiesto ai lavoratori della City di andare in ufficio in abiti informali o -ancora meglio- tentare di lavorare da casa.

1 aprile 2009
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